psicotarapia roma

Prima di parlare di psicoterapia sarebbe meglio cercare di definire esattamente di cosa si tratta, quali sono le caratteristiche di questa particolare pratica. La psicoterapia è una terapia della psiche, che tenta di curare quelli che sono i disturbi psicopatologici, che possono manifestarsi con leggeri malesseri e disadattamenti, fino a toccare le forme patologiche più gravi e pericolose, come le nevrosi o i sintomi psicotici. La psicoterapia muove i suoi passi e si avvale delle conoscenze proprie della psicologia. La psicoterapia si attua mediante strumenti che possono rivelare le realtà della psiche del paziente, come per esempio il colloquio e la relazione con il professionista. Lo scopo è quello di aumentare la consapevolezza del paziente circa i suoi processi psicologici, per indurlo a superare i problemi che ha nel tempo maturato. Esistono comunque diverse teorie e pratiche di intervento, come diversi i campi in cui la terapia si specializza:
  • sistemico
  • relazionale, fenomenologico
  • esistenziale, cognitivo
  • comportamentale, psicoanalitico
  • psicodinamico ed altri ancora.
Come accennato la terapia va a curare disturbi magari lievi legati a qualche particolare fobia, o fenomeni sintomatici quali depressione, senso di ansia, ossessioni, fino ad approcciare i più gravi casi di psicosi, ovvero interpretazioni deliranti della realtà, che possono provocare allucinazioni visive, tattili ed uditive. Lo psicoterapeuta può occuparsi anche della riabilitazione di soggetti che hanno o hanno avuto problemi di tossicodipendenze.
Dunque sono molte le categorie di sintomi e patologie che interessano la sfera psichica che le sedute di psicoanalisi possono attenuare e curare. Il problema è quello di convincere il malato (laddove i sintomi non risultino molto evidenti) di sottoporsi a queste sedute. Spesso gli individui malati negano anche a se stessi il bisogno di un aiuto psicologico. Andare dallo psicoanalista equivale infatti a dichiarasi “pazzo”. Questo pregiudizio mina il lavoro dei professionisti, nonché la salute del paziente che, con il passare del tempo e se non adeguatamente seguita, non può far altro che peggiorare. Risolversi a recarsi da uno specialista per delle cure dunque non è così semplice come si può pensare: la paura del giudizio degli altri, la delusione che si sente verso se stessi, quel senso di inadeguatezza, possono rivelarsi i maggiori antagonisti delle cure. Il problema non è certo di facile soluzione: il pregiudizio verso quelli che sono definiti come i “medici dei pazzi” e i loro pazienti è ancora molto forte nella nostra società. Certamente ci si è emancipati dagli atteggiamenti del passato, ancora più chiusi e sospettosi verso le pratiche psicoanalitiche. Ma facciamoci un esame di coscienza: siamo sicuri che sottoporsi a terapia non comporta problemi per esempio nella sfera lavorativa? Siamo certi che i datori di lavoro non inizino a guardare con sospetto a chi si sottopone alle sedute? Lo stesso vale per ambienti come la famiglia, gli amici. Si pensi in una realtà come quella dei paesi o della piccole città: è così improbabile che chi ricorre all'aiuto dello psicoterapeuta non venga etichettato di follia? Etichetta poi decisamente difficile da scrollarsi, anche magari dopo il raggiungimento della tanto sospirata cura, ed il superamento di tutte le turbe psichiche avute. Se dobbiamo parlare con estrema sincerità, ci accorgiamo di essere ancora lontani dall'abbandono completo di pregiudizi verso le persone che necessitano di un aiuto psicologico.